Rif. Archivio Parrocchiale Cartella II –4 (chiesa Vecchia)
L’organo che osserviamo nella chiesa di San Giorgio è presumibilmente lo stesso, con opportune aggiunte e ampliamenti, di cui si parla nella lettera alla “onoranda Amministrazione della Chiesa Parrocchiale di Jerago-Varese 18 maggio 1883” con il testo di seguito elencato:
“Se codesti egregi Signori, hanno fede nella esperienza e nella lealtà del sottoscritto, questi dietro l’attento esame del materiale dell’Organo, e dello stato di deplorevole decadenza, in cui lo posero l’abbandono, i topi ed un poco la vetustà di qualche parte già goduta (sic) già dalla collocazione (70 anni fa), trova indispensabile la folta e descritta operazione perché lo strumento, possa riprendere il suo posto nella rinnovata chiesa e portare buono e durevole servizio.
E’ una spesa purtroppo sensibile, ma un maggior risparmio sarebbe in questo caso una economia rovinosa e feconda di pentimenti.
Nota delle opere a farsi.
-1 Un nuovo gransommiere di tasti n. 58, a vento e meccanica perfezionata e disposta per accogliere qualche registro importante in seguito L. 500
-2 Analoga tastiera di tasti 58, in ebano nero, e pedaliera L.80
– 3 Tutto rinnovato il sistema d’aria, con generatore a manubrio e rimonta dei due mantici attuali L.170
-4 Recupero delle tantissime canne rosee guaste e aggiunta delle N. 100 canne, nuove per gli otto tasti nuovi L.125
-5 riforma di gran parte dei contrabbassi L.75
-6 Collocazione dell’organo con riforma parziale e rimonta di tutto il meccanismo 160
Tot L.1.110
Firmato Maroni Biroldi ( Varese 18 maggio 1883)
A commento di quanto sopra pur nella rapidità della ricerca non ho trovato successivamente alla data su accennata altre indicazioni che facciano pensare alla completa sostituzione dell’organo, ma solo al suo successivo trasferimento nel 1925, dalla antica chiesa alla nuova chiesa nella posizione dove si trova attualmente ed al suo ulteriore ampliamento. Le premesse sono comunque incoraggianti per ulteriori e più profondi accertamenti, che mi auguro possano consentire di riascoltare la mirabile voce di questo antico strumento.
Anselmo Carabelli.
1 La data del 1883 fa riferimento al terzo ultimo ampliamento della chiesa di San Giorgio Antica ed alla collocazione dell’organo sopra la cantoria, oggi porta centrale di ingresso , priva di gradini su via Colombo
2 Vetustà vuole evidentemente dire che lo stato di abbandono fa riferimento ad una cosa molto più antica
3 La data tra parentesi sta nel testo originale quindi l’autore- Luigi Maroni -Biroldi fa riferimento a due episodi: una collocazione avvenuta verso il 1820 e di una ricollocazione del 1883.Ma già la collocazione del 1820, presumibilmente nel vano anteriore alla cappella del battistero, era di un organo ancora più antico traslato da altra posizione nella chiesa stessa.
E’ probabile , a mio avviso che il Luigi Maroni Biroldi fosse a conoscenza di questo, perché famigliare della piu antica stirpe di organari Varesini i Biroldi, stagnini operanti in Germania, dove appresero l’arte di fabbricare organi. Verso il 1700. A Giobatta Biroldi, successe il Figlio Eugenio ed il nipote Luigi Maroni Biroldi, autore dello scritto, quindi e presumibile che nel suo archivio vi fosse la storia del nostro organo.
4 Questo manubrio lo si trova ancora nella nuova collocazione e serviva in caso di emergenza (ed esempio mancanza di corrente elettrica che alimenta il motore trifase. Chi scrive ricorda di aver fatto tali manovre un giorno di blak aut)
5 Le canne rose stanno ad indicare l’azione dei topi che hanno mangiato il piombo delle canne, di cui sono ghiotti, questo osservazione è tipica di chi opera nel recupero di quasi tutti gli organi
6 La riforma potrebbe far pensare alle nuove indicazioni liturgiche, che chiedevano la eliminazione di tutto ciò che avvicinava la musica liturgica alla musica profana, si pensi a Rossini. Tale riforma verrà codificata come punto di arrivo dal Papa Pio X 1915
7 per il 1883 è sicuramente una bella cifra , questo sta a testimonianza dell’importanza dello strumento