L’altare di San Giuseppe nella chiesa di Orago e riconferma della processione

Giuseppe Maria Bonomi ebbe molto a cuore il culto di San Giuseppe a Orago: unendosi alla devozione degli oraghesi per il culto del Santo, aggiunse nel suo testamento all’uopo questo paragrafo .

“Ogni anno e fino in perpetuo nel giorno di S.Giuseppe, in cui costumasi dal popolo di Orago fare la processione alla statua del detto Santo per legato disposto dal fu sig. Fu Attilio Lampugnani, voglio che inoltre a quanto ordinato detto S.r. Lampugnani sia distribuita in fine della funzione una pagnotta di oncie quattordici  ciascuna persona, che lavorerà i miei beni in fitto semplice, non di livello soltanto; detta pagnotta intendo, che sia di farina di frumento e sia distribuita alle persone, come sopra, e che siano di età non  minore di sette anni e che interverranno a detta funzione, a condizione poi che prima di sortire dalla chiesa, debbano recitare in suffragio dell’anima mia e dei miei congiunti un Pater, Ave Maria ed un Requiem. Al Sig Parroco per tempo di detto luogo, che farà recitare, prima di sortire dalla chiesa come sopra detto suffragio si darà una pagnotta di frumento come sopra da oncie ventotto ed una candela di cera di once dodici, la quale dovrà tenere accesa nel tempo della recita delle dette orazioni. Accadendo che qualche colono non potesse intervenire per giusto motivo a detta funzione le si darà non ostante la pagnotta”.

“Qualora prima della mia morte non avessi fatto costruire o terminare nella chiesa di Orago  la cappella di San Giuseppe che da molto tempo ho destinata, verrà questa fatta costruire o terminare dai miei Esecutori colle rendite de miei beni, non più tardi di tre anni. In detta cappella  sarà posta la statua di marmo rappresentate san Giuseppe, od un quadro di buon autore rappresentante detto Santo, con la cornice indorata e lateralmente saranno posti altri due quadri, uno rappresentante S. Giovanni Battista e l’altro S. Ambrogio con cornice pure indorata; saranno pure posti in detta cappella l’altare e balaustra di marmo, sei candelieri, ed una lampada di rame inargentata, quattro fiorami e le due tabellette portanti il vangelo di San Giovanni  e le altre orazioni per il celebrante. Il tutto verrà eseguito dai miei esecutori nel modo che essi crederanno decente, ed addattato colle rendite dei miei beni come sopra”.

La Cappella dedicata a San Giuseppe fu costruita addossandola al fianco settentrionale, una nicchia custodiva la statua del Santo affiancata lateralmente da due altre statue e tutte di marmo, rappresentanti San Giovanni Battista e Sant’Ambrogio, con evidenti riferimenti onomastici ai tre fratelli Bonomi ,

Tale altare è stato completamente rimosso nel corso della ristrutturazione voluta da don Franco Agnelli, delle statue si è persa traccia.

I Bonomi di Gallarate 

Giuseppe Antonio – sposa Angela nei Torriani; hanno tre figli:

Giovanni Battista- Prevosto di Gallarate  

Giuseppe Maria che  sposa Ippolita nei Castiglioni- senza eredi 

Ambrogio – sacerdote 

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