Di una difficile attribuzione di confine tra Orago e Solbiate Arno, conservo la memoria di un significativo episodio, che debbo al racconto dell’indimenticabile Canonico Don Alberto Ghirighelli, parroco di Orago. Dalle sue ricerche di archivio era emerso che, un abitante del Molinello, assiduo fedele della chiesa di San Giovanni, quando venne a morire, manifestò il desiderio che le sue esequie e la sepoltura fossero tenute nella Parrocchiale di Orago. Ma, al momento della funzione, al Molinello si presentarono due cortei funebri: quello di Solbiate, che reclamava il diritto alle esequie e non voleva sentir ragioni diverse, quello di Orago, che vantava l’ottemperanza alle ultime volontà del defunto. I solbiatesi non mollarono nelle loro pretese e presidiarono il portone. Gli Oraghesi, con l’aiuto dei parenti e con astuzia, riuscirono a prelevare la salma facendosela calare con le funi, direttamente dalla finestra della camera del defunto sul sottostante prato, nascondendola poi nel corteo che aveva dato l’impressione di rientrare in Orago a vuoto.
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