Il Santo Entierro – ricerca sulle tradizioni in terra gallaratese e lombarda delle sacre rappresentazioni

( testo di Anselmo Carabelli)

Con Santo Entierro, in idioma spagnolo castellano, si vuole indicare la processione del venerdì santo con la statua di Cristo morto, deposto dalla croce, adagiato su di un cataletto o barella, trasportata a spalle da una  confraternit , normalmente facente riferimento a San Giovanni Decollato, con la partecipazione ecclesiastica del capitolo cittadino, delle autorità, del popolo in abiti penitenziali, ed il tutto con un apparato ben codificato, che vede anche la presenza nella processione della statua della Madonna addolorata. Come possiamo evincere dalla descrizione di tale evento, fatta in Gallarate dal panieraio Luigi Riva con riferimento agli anni venti del secolo XVIII.

Di tale pia pratica gallaratese si perde praticamente nozione, perché, abolite per disposizione dell’autorità di governo della lombardia austriaca, e si riscopre la memoria, solo quando nel 2005, volendo portare a Gallarate “la Pasiun dul Signur” furono fatte delle ricerche ad hoc, molto semplicemente rileggendosi il testo di Luigi Aspesi alla voce entierro. In effetti tale processione, e con tale nome di Santo Entierro era rimasta e non a caso, per i motivi che si evidenzieranno successivamente, nell’ambito delle Passione di Romagnano Sesia.

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