(testo letto al temine della Messa con Esequie di Enrico Riganti)
Grazie Enrico per la tua squisita disponibilità nel parteciparci il ricordo delle vicende antiche della nostra gente. Memoria che attingevi alla narrazione degli anziani che tu frequentavi e dei quali ricordavi insegnamenti e vicende. Per noi che ti ascoltavamo, essi diventavano presenti ed in particolare emergevano dal tuo racconto le vite e la santità dei nostri venerati Parroci di San Giorgio. Rammentare sempre la Fede in Dio dei nostri vecchi, era per te un impegno costante, tanto da sintetizzarla nel libro che abbiamo scritto assieme con questa frase rivolta al mondo attuale : “.. per i nostri vecchi, potevi anche essere diventato importante, colto nel senso degli uomini, ricco, ma non saresti stato nulla agli occhi loro, se solo avessi perso il Timor di Dio; il biblico-initium Sapientiae timor Domini, fu per loro l’essenza stessa della vita”.
Rileggevo proprio ieri una tua corrispondenza da Sapri, nella quale mi parlavi della tua ammirazione per il Beato Cardinal Schuster e mi è caro far conoscere un periodo di questo tuo scritto:
“.. era la primavera del 1944, con don Massimo mi ero recato a Premezzo per assistere alla visita del Cardinale… . Come di consueto, terminate le funzioni e dopo l’amministrazione della Santa Cresima il Beato Cardinale faceva la Dottrina Cristiana, interrogando i Cresimati e spiegando poi quante e quali cose si richiedono per andare in Paradiso. Per tutti era una domanda inaspettata e così fu che don Massimo l’insegnò subito ai bambini, appena tornato da Premezzo. Cinque erano quelle cose:
1° Dottrina Cristiana
2° Sacramenti Cristiani
3° Opere Cristiane
4° Vita Cristiana
5° Morte Cristiana”
Grazie ancora Enrico per la tua testimonianza e per i tuoi insegnamenti.
Anselmo