E’ sorto a Jerago un moderno Teatro

fonte immagine: varesenews.it

Dall’archivio Parrocchiale (ricerca di  A.Carabelli)  

La lettura di questo articolo apparso sul quotidiano cattolico L’Italia il giorno 15-5-1955 soddisferà la domanda di chi si chiede l’origine del teatro Auditorium. Ricordo che negli anni cinquanta il quotidiano L’Italia fu il Giornale nazionale dei cattolici diffuso al nord e si fuse successivamente con L’Avvenire d’Italia diffuso al centro sud, prendendo la denominazione di Avvenire che ancora oggi mantiene. Rammento inoltre che Don Luigi Mauri fu Parroco di San Giorgio in Jerago dal 1952 al 1987.

 

Su due colonne, occupanti metà pagina,L’Italia del 15-5-1955 titolava:

E’ sorto a Jerago un moderno Teatro

Il Prevosto don Luigi Mauri ha sentito questo importante problema. Lo ha affrontato e, con l’aiuto della popolazione, lo ha risolto –Prossima la inaugurazione del nuovissimo locale

L’articolista  Vittorio Boni pubblicava il seguente articolo:

Jerago, 14 maggio

Un piccolo paese del Varesotto, Jerago, duemila anime, ha costruito in perfetta unione col suo prevosto, l’ottimo Don Luigi Mauri, il più bello, moderno , accogliente teatro, fra quelli costruiti dai cattolici nell’Italia settentrionale. Questo Sacerdote ha sentito il problema, e  con la costruzione di questo bel teatro, affidata al prof. Carlo Montecamozzo, ha offerto ai suoi parrocchiani il luogo accogliente e sereno dove convergono le famiglie alla domenica, dove i padri possono sorridere e divertirsi accanto ai figlioli, dove i ragazzi del paese reciteranno con una veste esteriore di decoro che li solleverà dalla mediocrità. A Jerago, piccolo paese, si sono fatte le cose in grande, signorilmente, spendendo quasi una cinquantina di milioni, costruendo un Teatro con la T maiuscola. Don Mauri pensa che il teatro sia una scuola ed una cattedra e pur offrendo ai suoi giovani anche gli sport più in voga crede nella bontà educatrice del teatro, poiché se vogliamo sollevare e migliorare questa nostra gioventù dinamica ed intraprendente, dobbiamo parlare anche al cuore, non solo ai piedi ed ai muscoli. Bisogna far pensare questa gente, abituarla alle cose belle, anche alle consolazioni dell’arte, dell’arte pura e buona, inspirata al pensiero cristiano. In un uomo che è tutto in superficie e non vuole pensare, il teatro, usato intelligentemente, può fare questo miracolo. Il giorno 26 maggio il teatro sarà presentato ad un pubblico eccezionale. Si spera che S.E. Montini, nostro Arcivescovo desideratissimo accetti di benedire la sala, che ospiterà il clero diocesano, alcuni Vescovi, i critici dei giornali, per uno spettacolo dimostrativo. (n.d.r  l’articolista descrive in cinquanta righe di colonna, tutti gli apparati  meccanici, acustici ed elettrotecnici che arredano il boccascena di 14 x 6 metri con semivolta panoramica studiata anche per l’allora futuristico Cinemascope. Il Prof. Montecamozzo, in piccolo aveva riprodotto L’Auditorium di Via della Conciliazione in Roma  di cui era stato progettista. Non a caso la sala Teatro prenderà il Nome di Auditorium. Per la cronaca l’auspicata presenza del Cardinale non ci fu).

L’autore dell’articolo conclude:

“.. tutti coloro fra i nostri lettori che amano il teatro e ne seguono gli sviluppi, dovranno venire a Jerago, per confermare la loro speranza di un rapido consolante sviluppo del teatro cattolico.”

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