Premessa
E’ questa una ricetta assai diffusa, si è persa l’usanza dei nostri vecchi di addolcirlo con zucchero, a differenza della bassa padana dove lo si insaporiva col formaggio grana. Il motivo apparentemente banale denuncia l’influenza di abitudini nord alpine e come direbbero in Canton Ticino d’oltre Gottardo. Tale usanza è propria dei cantoni tedeschi, quasi a ricordarci che le nostre zone sono sempre state in rapporti commerciali con l’antica Raetia, tramite il Mons Adula – San Gottardo (Strabone opera citata)
Ingredienti: 0,750 lt. di latte, 0.750 lt. di acqua, una noce di burro, 180 gr di riso, sale.
Portare il latte leggermente salato ad ebollizione con pari quantità di acqua, versare il riso, abbassare la fiamma curando che il latte non tracimi per ebollizione. Cuocere per Il tempo necessario per portare a cottura il riso, assicurandosi che il tutto si addensi, per effetto dell’amido rilasciato dal riso, senza diventare un risotto. Se così succedesse, aggiungere acqua molto calda, che si terrà pronta in un pentolino. A cottura ultimata aggiungere una noce di burro e servire.
Come detto la tradizione voleva che il commensale jeraghese aggiungesse zucchero, vi è chi oggi lo preferisce sfarinato di parmigiano, io sono per la tradizione
Brano tratto da “Le ricette della nonna – Cucina, usi, espressioni, attività, feste religiose – Nella vita di un borgo dell’alto milanese tra il 1800 e il 1940″