Scrivere dell’industrializzazione di Besnate rimanda necessariamente alle figure di Giulio Bianchi, che si prodigò per la costruzione della ferrovia Gallarate–Laveno, con stazione a Besnate nel 1884 e di Federico Enrico Mylius che verso il 1885 avviò la tessitura omonima.
N. H Avv. Giulio Bianchi 1840 -1898 – jeraghese di natali milanesi, avvocato con studio e residenza in via della Spiga, proprietario del Castello di Jerago, deputato al regio parlamento nella XIV legislatura per il collegio di Gallarate, poi nella XV-XVI-XVII per Busto A.. Senatore del regno per nomina regia nel 1892, fino alla morte nel 1898. Giace nella cappella di famiglia in via Rimembranze a Jerago. Dal 1871 consigliere provinciale di Milano per il mandamento di Gallarate, fu sindaco di Jerago con Besnate dal 1872. Fu eletto presidente della commissione gallaratese, voluta per promuovere collegamenti più rapidi tra Milano-Gallarate ed il Gottardo.
L’apertura e l’esercizio del traforo del San Gottardo avvenne nel 1883, con lavori iniziati nel 1871 e conclusi nel 1881. In origine era previsto che da Gallarate si potesse accedere oltralpe solo via Sesto Calende-Laveno-Luino-Bellinzona. La commissione mandamentale gallaratese guidata dal nostro ottenne il collegamento diretto tramite la variante Gallarate-Laveno, dotata di stazioni passeggeri e merci a Besnate-Mornago-Ternate-Varano Borghi-Travedona Biandronno-Besozzo-Sangiano-Laveno Mombello. L’esito positivo della attività di quella commissione permise l’industrializzazione di questi borghi. Col potenziamento connesso alla futura linea Domodossola-Sempione inaugurata nel 1911 Gallarate diverrà l’attuale importante nodo ferroviario, si pensi ad Hupac.
Famiglia Mylius- imprenditori milanesi di confessione protestante provenienti da Francoforte. Enrico Mylius, padre di Federico, nel 1838 fu promotore e presidente della Società di incoraggiamento di Arti e Mestieri, nata per incentivare con premiazioni e dotazioni in denaro la diffusione delle conoscenze tecniche, nonché la formazione di tecnici e l’aggregazione tra inventori e imprenditori. Iniziative che permisero anche lo scambio culturale fra tecnici, scienziati ed artisti di area tedesca e lombarda. Milano, grazie a molti spiriti lungimiranti tra i quali i Mylius, vide la nascita nel 1862 dell’Istituto Tecnico Superiore conosciuto come Politecnico, i cui insegnanti ed allievi saranno fondamentali per l’avvio delle nostre attività in una esemplare sinergia con gli imprenditori. Le locali attività industriali, seppur avviate con circa settanta anni di ritardo dalla rivoluzione industriale inglese e mondiale, possono però cogliere con grande vantaggio tutte le novità dell’uso dell’energia elettrica, settore nel quale grazie al Politecnico fummo primi al mondo, trattando alla pari con lo statunitense T.A.Edison. Non è un caso che il 3 dic. 1883, a Milano, entri in funzione la prima centrale termoelettrica del continente europeo. Fu edificata in Via Santa Redegonda, per l’illuminazione in corrente continua del centro e della Scala. Il 6 gennaio 1884, nasce, per iniziativa dell’ing. Giuseppe Colombo, ideatore della centrale e rettore del Politecnico, la Società Generale Italiana di Elettricità Sistema Edison (poi definita comunemente Edison) con Capitale di Lire 3.000.000 versati da 51 soci fondatori.
Federico Enrico Mylius: 1838- 1891 (marito di Anna Richard, figlia di Giulio, industriale della ceramica)
Nel 1879 fu socio fondatore della Società di Esplorazione Commerciale in Africa. Nel 1883 fu socio fondatore dell’Associazione Cotoniera Italiana. Nel 1884 fu tra i soci fondatori della Edison, cui partecipa con una quota di L. 27.000 (per raffronto Luigi Bocconi versò L. 22.000).
Nel 1885 accortamente intuendo ed anticipando la tendenza del mercato italiano, che da importatore di filati e tessuti diviene esportatore, individua in Besnate, per la facilità di accesso e la disponibilità di personale femminile, il sedime adatto alla sua tessitura, vi costruirà capannoni e la equipaggerà di 132 telai Crompton a frusta (i muli dell’epoca) e Harling e Todd cambia navetta (il futuro), dando lavoro a 100 operai. Nello stabilimento la forza motrice viene fornita da una macchina a vapore tipo Cornovaglia alimentata a carbone e installata nella cantina della sala motori, dove logisticamente è più facile scaricare il combustibile necessario che proviene dallo scalo merci. Come da schema classsico, per i capannoni dell’epoca, la sala motori è in testa alla sala di tessitura. Da essa partono, appesi alle travi del tetto, volventi su bronzine appositamente ancorate alle colonne in ghisa grigia, lunghi alberi di trasmissione in acciaio dai quali, tramite pulegge e cinghie in cuoio, si preleva il moto per ogni singolo telaio.
Per la fornitura dei filati necessari, nello stesso anno, acquista ad Arona una filatura già funzionante.
Verso il 1890 amplierà la nuova tessitura fino a raggiungere 330 telai con l’aggiunta dei modernissimi telai Northrop. La lavorazione su più turni gli consente di impiegare 240 persone occupando da solo circa un decimo degli operai tessili del distretto Gallarate- Somma. Costruirà un asilo aziendale interno per la necessità dei figli degli operai. Nel 1889 in previsione del futuro imponente autoconsumo di cotone, perché procurare filato per 330 telai non è uno scherzo, a Cogozzo, nel bresciano , costruirà una adeguata e grande filatura. La lavorazione su più turni richiedeva l’illuminazione artificiale della sala ed il sistema a gas in uso all’epoca risultava particolarmente a rischio incendi in presenza di pulviscolo (a munina e ul cunsum). Per risolvere questo problema a Mylius torna utile l’esperienza fatta in Edison e la conseguente frequentazione di persone esperte. Farà così accoppiare una dinamo (chiaramente più piccola di quanto non fosse la jumbo della centrale di Santa Redegonda) alla presa di forza della sua sala motori , autoproducendo energia elettrica per l’illuminazione propria e del Comune. Applicazione che consentirà di anticipare di 10 anni i tempi della elettrificazione nazionale e di fare di Besnate, quanto a modernità elettrica, una piccola Milano. Muore nel 1891 lasciando la gestione al figlio Giorgio.
Giorgio Mylius 1870-1935. Fu pioniere nella ricerca di cotone in Africa con viaggi in India nel 1894-95, in Madagascar, in Somalia ed in Eritrea. Edificatore di un centro agricolo cotoniero somalo, intitolato al Duca degli Abruzzi, promotore della costruzione di 4 capannoni per lo stoccaggio di 100.000 balle di cotone, sul molo Cristoforo Colombo di Genova. Promotore di pari attrezzature a Venezia, fu sindaco di Jerago con Besnate 1905-1906. Vice Presidente della Associazione Cotoniera dal 1909 al 1910, Presidente della stessa dal 1911 al 1927 (dobbiamo rilevare che la Associazione Cotoniera Italiana era la più importante associazione industriale dell’epoca. A quest’uomo ed al problema della questione sociale del nostro borgo tra il 1915-1922 sarà necessario dedicare un ulteriore capitolo).
Note sulla distribuzione di energia elettrica
La possibilità di forza motrice generata da motori elettrici trifase in corrente alternata daterà solo dal 1901, grazie al trasporto di energia elettrica a lunga distanza con linee elettriche provenienti dalla centrale idroelettrica di Vizzola Ticino, avviata quell’anno e dotata di una potenza di 20.000 H.P. La Società Lombarda per la Distribuzione di Energia Elettrica si occuperà degli elettrodotti, avvalendosi nei singoli paesi di cooperative, sorte con azionariato locale, dotate di cabine elettriche con trasformatore per bassa tensione. L’energia servirà per l’illuminazione pubblica e casalinga e per le nascenti attività. Nel 1902 si costituì La Società Cooperativa di Jerago per la distribuzione elettrica, con cabina in Via Garibaldi, operativa dal 1906. Besnate farà riferimento alla centrale elettrica della Tessitura Milyus, che già produceva con sistema Edison, cioè in corrente continua, fornita pure al comune per l’illuminazione. Dal 1906 Mylius uniformandosi al sistema nazionale, convertirà a corrente alternata i suoi impianti acquistando e distribuendo corrente, direttamente dalla Vizzola. Ecco perché Giorgio Mylius, terzo sindaco di Jerago con Besnate, figlio del Fondatore della tessitura Federico Enrico, eletto nel 1905, si dimetterà nel 1906, sia per i gravosi impegni di cui al curriculum, sia per il palese conflitto di interesse, non potendo vendere alla comunità di cui era sindaco, ciò che produceva e commerciava come industriale. Solo nel 1922 la società Bernocchi, subentrata alla Mylius, cede gli impianti di distribuzione al Comune di Besnate e quindi il Comune potrà adeguarsi alle direttive della legge Giolitti 20-3-1903, sulla municipalizzazione dei servizi pubblici.
Note sulla situazione amministrativa di Jerago con Orago e Besnate
Amministrativamente il 1° agosto 1872 nasce il Comune di Jerago con Besnate, cui si unisce Orago dal 1° luglio 1892. Primo sindaco: 1872-1887 N.H. G Bianchi , secondo sindaco: 1887-1905 N.H. Gerolamo Cornaggia Medici, terzo sindaco 1905-1906 Giorgio Mylius, quarto ed ultimo sindaco: ing. Pietro Genolini dal 1906 fino al 30 giugno 1907. In tale data il Comume si divise nelle due realtà amministrative del Comune di Jerago con Orago e del Comune di Besnate .
Mi piace:
"Mi piace" Caricamento...